Cancellazione protesti: perchè è tanto importante?

crisi italianaDi questi tempi capita spesso di avere a che fare con la cosiddetta cancellazione protesti. Ma esattamente che cos’è e come nasce un protesto cambiario? Il protesto è non è altro che la constatazione, effettuata per mezzo di un atto pubblico, tramite la quale si afferma una volta per tutte il mancato pagamento di una determinata cambiale; il protesto costituisce quindi un vero e proprio peso che va a “macchiare” la situazione creditizia della persona inadempiente.

Chi non paga una cambiale va infatti a finire nel cosiddetto Registro Informatico dei Protesti, un elenco operante su scala nazionale tenuto sotto la custodia delle Camere di Commercio e presso cui vengono annotati i nominativi dei soggetti protestati di ciascuna provincia italiana. Nel registro compaiono i seguenti dati relativi al soggetto inadempiente: le sue informazioni identificative, la natura del titolo di credito, la data ed il luogo di levata, la data di scadenza (ove prevista), l’ammontare della somma che avrebbe dovuto essere saldata ed i motivi che hanno indotto il rifiuto del pagamento.

Alla luce di ciò appare chiaro che qualunque persona risultasse essere inadempiente ed iscritta presso il Registro Informatico dei protesti non avrà alcuna possibilità di ricevere crediti in suo favore. Ecco perchè il fenomeno della cancellazione protesti è tanto diffuso: mettere in moto la pratica che liberi un dato individuo da questa condizione di inadempienza è un vero e proprio lasciapassare verso l’ottenimento di ulteriori prestiti o titoli di credito vari.

La cancellazione protesti può aver luogo per avvenuto pagamento del titolo cambiario, per illegittimità od erroneità nell’iscrizione del rispettivo protesto, o nell’ultima ipotesi qualora si incorra in un caso di riabilitazione: queste tre sono le condizioni più popolari tramite cui si possa sperare di veder ripulita la propria situazione creditizia. Di sotterfugi, infatti, non ne esistono.

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