Prestiti INPDAP: chi può ottenerli

banconote portafoglioSi indicano con la locuzione “Prestiti INPDAP” quei prestiti garantiti a tutti i lavoratori e pensionati degli enti ed uffici pubblici, compresi insegnanti, impiegati dei ministeri e così via. Oggi in realtà sarebbe più corretto chiamarli ex Prestiti INPDAP, in quanto tale ente non esiste più, essendo stato assorbito totalmente dall’INPS. Tali prestiti sono connotabili con la locuzione “prestiti INPS per dipendenti e pensionati pubblici”.

Chi può richiederli

Il prestito INPDAP può essere richiesto da un qualsiasi pensionato o lavoratore pubblico iscritto alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali INPS. Il lavoratore dovrà essere in servizio da almeno sei mesi e avere un contratto a tempo indeterminato. I dipendenti pubblici che hanno un contratto a tempo determinato possono comunque richiedere il prestito, ma la restituzione delle rate dovrà avvenire prima della scadenza del contratto stesso, questo limita fortemente la cifra richiedibile, soprattutto se la scadenza del contratto è molto vicina nel tempo. Coloro che godono già di un prestito INDAP ne possono richiedere un altro solo se hanno già restituito almeno la metà della somma precedente dovuta all’INPS. Per ulteriori chiarimenti in merito si può consultare il sito prestitoindpapok.com.

Come si richiedere un prestito INPDAP

I pensionati devono richiedere il prestito INPDAP direttamente online fruttando le apposite pagine disponibili sul sito dell’INPS. Si tratta semplicemente di compilare alcuni moduli e di inviarli dalle pagine stesse del sito. Se tale compito dovesse essere eccessivamente difficoltoso, ci si può rivolgere ad un commercialista, o anche al CAAF più vicino. I dipendenti pubblici invece devono inoltrare la richiesta di prestito INPDAP direttamente al loro datore di lavoro, che si preoccuperà di trasferirla all’INPS a suo nome.

Come funzionano questi prestiti

I prestiti INPDAP godono di alcune caratteristiche particolarmente favorevoli. Le rate infatti non devono essere saldate dal dipendete, ma saranno direttamente detratte dall’INPS stesso dal suo stipendio mensile, od alla pensione. Il prestito viene sempre concesso, a patto che siano disponibili i fondi per finanziarlo; in caso contrario il richiedente viene messo in lista di attesa, fino al trimestre successivo, visto che l’Ente rifinanzia periodicamente questo tipo di voce in bilancio. I tassi sono molto favorevoli e ogni dipendente e pensionato pubblico può richiedere a 1 a 8 stipendi, che andranno restituiti in rate mensili, da saldare in un periodo che va da 1 a 4 anni, a seconda della cifra richiesta. Nel caso in cui il lavoratore fosse licenziato l’INPS può trattenere la cifra mancante per la restituzione del prestito direttamente dal suo TFR.

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