Il mercato delle auto usate in Italia offre spunti di riflessione molto interessanti perché nonostante i cambiamenti intercorsi con l’avvento digitale è rimasto sempre ai primi posti tra le scelte delle persone. È vero e inopinabile che il Coronavirus abbia provocato una flessione piuttosto drastica sull’intero comparto economico del Paese. Tuttavia la flessione meno drammatica si è verificata nel mercato delle auto usate per cui gli italiani dimostrano di avere sempre maggiore interesse. Per esempio tra le auto di seconda mano più richieste c’è l’intramontabile BMW serie 1 usata assieme alla Fiat nonostante una flessione pari al 60%.
Una paralisi totale ma momentanea
Le ricerche e le indagini statistiche consultate hanno calcolato il numero di auto messe in vendita e acquistate sul web comparando il periodo precedente al lockdown e quello successivo, per un totale di circa otto settimane. Questi dati hanno mostrato che rispetto a prima dell’emergenza le vendite sono scese del 56%. Questo lo si deve sicuramente alle chiusure imposte per cui le persone sono dovute restare chiuse in casa con il permesso di uscire solamente per l’acquisto di beni di prima necessità come alimenti e farmaci. Non è un dato da prendere sotto gamba ma neanche un valore per cui allarmarsi troppo perché a fine lockdown tutte le attività hanno registrato cali simili che sono destinati sicuramente a risalire.
Le auto usate non conoscono crisi?
Si è verificata una paralisi totale che non ha investito solamente il mercato delle auto usate ma tutto l’intero comparto economico del Paese. Sicuramente è stata un’occasione per riflettere meglio sulla programmazione di lungo termine dei business più importanti per l’economia italiana. Questa situazione ha posto il mercato delle auto usate davanti a nuove sfide da affrontare e superare dopo quella della digitalizzazione delle vendite e dell’avvento del web in ogni piccola scelta quotidiana della nostra vita. Il blocco delle vendite è stato imposto da problemi sociali che non riguardano solo il mercato delle auto di seconda mano, tradizionalmente fiorente e competitivo nel nostro Paese.
Perché il mercato è destinato a ripartire meglio di prima?
Difatti prima della pandemia i dati mostravano una netta preferenza delle persone per le auto di seconda mano e una grande responsabilità degli italiani nei confronti di questo mercato. Le auto immesse, infatti, hanno un’età media che va dai sei ai nove anni e questo dimostra che le persone cambiano auto solo quando è veramente necessario. Inoltre il prezzo medio dell’usato nel nostro Paese è piuttosto inferiore se confrontato con quelli delle altre potenze dell’Unione Europea. L’acquisto di auto usate in Italia resta un mercato competitivo a livello internazionale e nonostante il recente blocco e la paralisi delle vendite ha dimostrato di sapersi rinnovare per offrire ai clienti soluzioni sempre affidabili e soddisfacenti. Siamo certi che saprà certamente riprendersi non appena avremo superato questo periodo drammatico ma per averne la certezza dovremo attendere i dati di fatturati e vendite del prossimo anno.