Le valute nazionali sono usate come punto di riferimento dell’economia del paese, dato che il loro valore è un riflesso di quanto i compratori e i venditori pensano che valga. Lo sanno molto bene gli investitori sul Forex, che quotidianamente aprono e chiudono posizioni di una valuta nei confronti di una controvaluta, cercando il profitto dall’oscillazione di tali rapporti.
Ma come interpretare correttamente i movimenti delle valute?
Iniziamo subito con il ricordare che un’economia forte incoraggerà gli investimenti e gli acquirenti saranno disposti a pagare di più per la valuta – questo dà una spinta all’economia. Quando un paese ha una valuta forte, il suo potere d’acquisto aumenta e può importare prodotti a un tasso più basso e vendere prodotti a livello internazionale a prezzi più alti.
Di contro, un’economia debole scoraggia gli investimenti, il che causa il declino del valore di una valuta. Questo riduce il potere d’acquisto, rendendo più costosa l’importazione di beni e rendendo più economico l’acquisto di prodotti da parte di altri paesi. Un’economia debole può anche stimolare il turismo.
Ciò premesso, la forza di valuta nei confronti di un’altra valuta o di un basket valutario di riferimento è certamente un buon indicatore economico. La forza della valuta è un valore informativo economico estremamente apprezzato e popolare, ma è un indicatore in ritardo, poiché è un prodotto di eventi che sono già accaduti. Questo significa che usare i mercati forex per capire i movimenti economici dovrebbe costituire solo una parte dell’analisi.
Insomma, il nostro suggerimento è quello di usare i rapporti di forza tra le valute come uno dei tanti indicatori da assumere per valutare l’andamento di un’economia, ma non basare i propri giudizi di convenienza solo ed esclusivamente sulla base di tale indicatore che, oltre ad essere solo una parte delle valutazioni da compiere su un Paese, è pubblicato con un gap temporale di ritardo, riferendosi a situazioni che si sono già sviluppate e che potrebbero anche essere superate.