Con l’avvicinarsi dell’estate, torna sempre di maggiore attualità il tema dei rifiuti sulle spiagge italiane. E per non abbassare la guardia su questo deprecabile fenomeno, Legambiente ha recentemente rilasciato i dati della sua indagine Beach litter, realizzata per il terzo anno consecutivo, a monitoraggio di una cinquantina di lidi italiani, finalizzata a valutare la situazione dei rifiuti. I risultati? Non sono per niente incoraggianti.
Stando a quanto sottolinea Legambiente, infatti, in media sarebbero stati trovati ben 714 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. E, come avvenuto peraltro nelle rilevazioni precedenti, è emerso che anche nel 2016 la maggioranza dei rifiuti è rappresentato dalla plastica, con una quota del 76,3 per cento del totale, davanti ai mozziconi di sigaretta con il 7,9 per cento, ai rifiuti di carta con il 5,5 per cento, al metallo con il 3,6 per cento, al vetro e alla ceramica con il 3,4 per cento, al legno con l’1,3 per cento, ai rifiuti tessili con l’1,2 per cento e alla gomma con lo 0,8 per cento.
Spostandoci all’analisi per singole spiagge inquinante, la situazione più critica è quella di Coccia di Morto, a Fiumicino, dove si accumulano i rifiuti che provengono dal corso del fiume Tevere, e dove sarebbero stati trovati addirittura più di 5.500 rifiuti in 100 metri lineari. Di questi, circa i due terzi dei rifiuti sarebbe derivabile dalla cattiva depurazione, con la presenza di di 3716 cotton fioc e diversi altri articoli.
Situazione particolarmente critica anche all‘Olivella, nel comune di Santa Flavia, in provincia di Palermo, con 1.252 rifiuti in 100 metri lineari. Una spiaggia che, peraltro, risulta essere pesantemente condizionata anche da alcuni manufatti di cemento pericolante…