Bambini che dormono poco, ecco cosa potrebbe accadere

baby-784609_960_720Dormire il giusto numero di ore è estremamente importante per potersi garantire l’opportuno riposo e garantire il buon benessere al proprio organismo. Una regola che dovrebbe valere anche per i bambini che, sottolinea una recente ricerca, nel caso in cui non riescano a dormire adeguatamente, potrebbero finire con il diventare aggressivi.

Secondo un recente studio dell’University College di Londra, infatti, i bambini che dormono poco possono sviluppare disturbi del comportamento. La ricerca è stata condotta su oltre diecimila bambini di 3, 5 e 7 anni. Ed è emerso che chi andava a letto tardi e/o riposava per poche ore tendeva ad avere difficoltà emotive e comportamentali.

Secondo i ricercatori, in particolare, gli orari irregolari interferiscono con i ritmi naturali del corpo, causando uno stato simile al jet lag, che mina la maturazione del cervello e la capacità di regolare alcuni comportamenti. In particolare, la ricerca ha svelato che gli orari erano più variabili soprattutto intorno all’età di tre anni (per un piccolo su cinque) ma tendevano comunque a stabilizzarsi verso i sette anni, probabilmente per via della scuola: più della metà dei bambini andava a letto tra le 19.30 e le 20.30. Il disturbo scompare quindi con il tempo ma, vista l’importanza dello sviluppo della prima infanzia sulla salute futura, sarebbe comunque meglio intervenire presto su questa abitudine, poiché ci possono essere effetti a catena nel corso della vita.

Per questo motivo, nell’ipotesi in cui il vostro bimbo/a abbia difficoltà ad addormentarsi, sarebbe opportuno parlarne con il pediatra.

Consigli per far addormentare i bambini

Ma come far addormentare i bambini? Provate innanzitutto con una fasciatura che possa imitare il grembo materno e aiutare il bambino a sentirsi sicuro. Quindi, ponetelo in una posizione laterale o a pancia in giù: questa posizione serve a calmare temporaneamente il bambino mentre lo tenete in braccio e non dovrebbe essere usata come posizione sicura per il sonno, ma può aiutare il vostro piccolo a prepararsi a dormire nel mondo dei sogni. L’unica posizione consigliata per la nanna è quella supina, in una culla o in un altro spazio separato per la nanna del bambino. Naturalmente, dondolare il bambino può aiutarlo ad addormentarsi.

Quindi, ricordate che nel grembo materno è sempre buio, quindi luce e buio sono distinzioni nuove per un bambino: una routine regolare per la nanna può aiutare il bambino a capire che è ora di andare rapidamente nel mondo dei sogni. Infine, ripensate la vostra posizione sui risvegli notturni, almeno per i bambini piccoli: Almeno per i primi 6 mesi, il risveglio notturno è del tutto normale e fondamentale per l’alimentazione. Non deve essere necessariamente “risolto”. Anche se può essere stressante avere un bambino che si sveglia spesso di notte, è molto normale nei primi mesi e anche oltre!

Detto questo, è possibile iniziare a incoraggiare anche i bambini più piccoli a utilizzare le capacità di autosostegno che iniziano naturalmente a emergere intorno ai 4 mesi. Quando il bambino si sveglia di notte per la poppata, si possono favorire queste abilità mantenendo la stanza buia e silenziosa durante la poppata, lasciando che il bambino si agiti per qualche minuto prima della poppata (se qualcosa di diverso dalla fame, come un rumore, lo ha svegliato, potrebbe riaddormentarsi), e usando il ciuccio e il tocco calmante per cullare il bambino e farlo addormentare.

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