È un perenne dibattito in corso nel mondo nutrizionista: per perdere peso è meglio un tipo di dieta a basso contenuto di carboidrati o a basso contenuto di grassi?
Ebbene, da una recente ricerca pubblicata dal BMJ, sembra che ci sia (forse) un vincitore, poiché l’analisi ha rilevato che la gente che segue una dieta low carb, a basso livello di carboidrati, possa bruciare più calorie di coloro che invece consumano più carboidrati ma meno grassi. Ma è così?
Il nuovo studio, ci suggerisce ItaliaWeb.net, è stato condotto assegnando a persone in sovrappeso e obese una delle tre diete di conservazione del peso: il primo tipo è una dieta ad alto contenuto di carboidrati (60 per cento della dieta), il secondo tipo è una dieta moderata (40 per cento della dieta), il terzo tipo è una dieta a basso contenuto di carboidrati (20 per cento della dieta). Il tutto, per 20 settimane, e con una quota fissa di proteine pari al 20 per cento.
Alla fine dell’esperimento, i ricercatori hanno scoperto che il gruppo con una dieta a basso contenuto di carboidrati bruciavano molte più calorie al giorno degli altri gruppi. Tuttavia, il meccanismo si inceppa abbastanza presto, e i dati tendono gradualmente a riequilibrarsi.
In aggiunta a quanto sopra, è sempre opportuno effettuare delle analisi singolari e specifiche sul singolo caso, visto e considerato che molti dati variano a seconda del paziente coinvolto. Per esempio, in generale la parte quotidiana suggerita di carboidrati è pari al 45 per cento, ma per chi fa alcuni tipi di attività fisica, come i corridori, quel numero sale al 55 o al 65 per cento, a seconda del chilometraggio settimanale e degli obiettivi di allenamento.
Questo significa che per alcune persone seguire una dieta a basso contenuto di carboidrati potrebbe essere estremamente impegnativo, se non impossibile da rispettare. Un regime alimentare che prevede appena il 20 per cento di carboidrati – che è equivalente a circa 115 g di pasta se si assumono in media 2.000 calorie al giorno – non solo è arduo da sostenere, ma potrebbe influenzare i propri obiettivi di allenamento, rendendosi pertanto impraticabile.
Inoltre, è molto difficile cercare di costruire una dieta che abbia così bassi carboidrati, considerato che tali sostanze si trovano anche in frutta e verdura, e non solo in pane, riso, pasta. Come se non fosse sufficiente, anche senza attività fisica, il proprio cervello ha già bisogno di 130 grammi di carboidrati [ovvero, 520 calorie] per funzionare in modo ottimale. Insomma, il consumo di pochi carboidrati metterà le persone a concreto rischio di affaticamento e di scarso recupero dopo gli allenamenti e di altri sforzi fisici. Qualcosa che evidentemente non è raccomandabile.
Vale infine anche la pena di notare che i partecipanti hanno preparato tutti i pasti, il che ha permesso loro di seguire perfettamente la dieta. Nel mondo reale, probabilmente, una simile occorrenza non succederà, e si finirà con il non essere particolarmente incentivati a rispettare un programma così impegnativo di conteggio delle calorie e dei carboidrati.